domenica 27 aprile 2014

Lino Strangis "Pensiero volante non identificato" - I tappa del progetto - Palazzo Nicotera e Liceo Classico Francesco Fiorentino - Lamezia Terme (CZ) - 17-30 maggio 2014

QUADRATUREformedarte
presenta

Lino Strangis
PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO

a cura di Veronica D'Auria

Inaugurazione sabato 17 maggio ore 18:30
dal 17 al 30 maggio 2014

Palazzo Nicotera e Liceo Classico Francesco Fiorentino

Lamezia Terme (CZ)



QUADRATURE forme d'arte è orgogliosa di presentare la prima tappa del progetto "PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO", ideato e realizzato dall'artista Lino Strangis.
Non si tratta di una normale mostra personale ma di quello che l'autore definisce un "concept show itinerante", che partirà da Lamezia Terme, luogo di nascita e legato alla gioventù di Strangis, per poi toccare diverse città italiane ed estere, in un "tour modulare di esposizioni/evento di volta in volta arricchite, differenziate e rimodulate a seconda dello spazio e del contesto.
La struttura del progetto si basa su un doppio intervento che intende presentare da una parte la prima antologica di opere audiovisive monocanale realizzate dall'autore tra il 2007 al 2014 (anch'essa di volta in volta arricchita e rimodulata) con le quali ha partecipato a numerose mostre e festival ottenendo importanti apprezzamenti nei 5 continenti, e dall'altra una installazione ambientale costituita da videoinstallazioni, video-sculture, stampe digitali, opere di suono e mixed media.
Con questa operazione Strangis intende ricercare non solo "l'intermedialità" ma anche la "relativa reversibilità dei linguaggi", concependo un' "opera totale" in cui tutti gli elementi interagiscono tra loro in modo sperimentale, "incontrandosi oltre i confini tra le categorie, le tecniche e le semantiche, sublimandosi le une nelle altre e valicando i loro presunti limiti".
Questo processo intermediale si sviluppa a partire dalla ricerca circa composizione audiovisiva che Strangis interpreta prima di tutto come modo di proseguire le possibili vie di sperimantazione dei linguaggi visuali in relazione con il sonoro-musicale. Questo da sempre lo porta a confrontarsi con il cinema delle origini e quindi con l'idea stessa di cinema, proseguendo con gli strumenti dell'epoca digitale "un discorso nato insieme alla stessa possibilità di scrivere con la luce il tempo e lo spazio... Io mi sforzo di proporre soluzioni formali (e quindi di strategie semantiche) il più possibile libere da tutta una serie di standard (che a mio avviso possono servire solo all'industria commerciale e non all'arte) e non limitandomi mai ad offrire qualcosa che fosse già facilmente presente nelle possibili categorie di bellezza riconosciuta ma, a costo di disturbare il gusto più o meno comune, invece proporre soluzioni rischiose, nelle quali il pubblico possa trovare forme di bellezza che non sospettava potessero esistere o altre apparentemente familiari, in cui inserisco appositamente tutta una serie di accidenti, imprevisti e perfino a volte intoppi... Per evitare che la digestione sia troppo liscia, troppo banale, che non ci sia nulla di perturbante".
Perno stabile dell'installazione sarà il video omonimo del progetto, presentato a Lamezia nella sua prima versione ufficiale e che sarà modificato a sua volta di tappa in tappa... Da questo e altri video Strangis estrapola vari frame per realizzare dei quadri digitali caratterizzati dall'utilizzo di software di post-produzione video e animazione in 2 3D (i medesimi usati per le opere audiovisive) oltre che un "laboratorio di opere derivate nel quale una volta intrecciatisi i vari linguaggi cerco di riscoprirne l'origine, ri-avvicinando alcuni momenti del processo totale al loro stadio iniziale e ritrovandoli irrimediabilmente mutati geneticamente eppure ancora legati alla loro storia."
Le opere esposte, rese ancor più particolari dall'uso da parte dell'artista di materiali e tecniche di stampa tipiche del mondo pubblicitario ("per favorire la diffusione dell'arte in tutti gli strati della società") nascono dalla ricerca di soluzioni formali metaforiche riguardanti il concetto e l'immagine (mentale) del volo e più nello specifico del volo immaginario, "quel comportamento del pensiero che permette di oltrepassare i limiti di ciò che già noto e più o meno riconosciuto come possibile e quindi reale... Questo pensiero danzante e volante che cerco di concretizzare in queste opere, per volare alto e nel suo non esser trattenuto da certe zavorre, dai meccanismi già (malamente) funzionanti, non può identificarsi con nessuna delle proposte di mondo già note. Queste saranno un suo background, perché se anche volante questo pensiero parte da terra e a terra ritorna, ma nessun ricettario preesistente dovrà poterlo inquadrare. PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO è il mondo di processi metaforici in cui cerco di audio-visualizzare interpretazioni di alcune tematiche che a mio avviso si pongono alla base della nostra cultura, lavorando costantemente alla ricerca di inedite figure retoriche per far emergere gli aspetti più sommersi delle questioni con cui mi confronto)."

In occasione della proiezione al Liceo Classico sarà presentata (in anteprima italiana) l'opera audiovisiva dal titolo Epidermal exploration, recentemente selezionata per il progetto internazionale F.I.V.E., attualmente nel pieno di un tour mondiale che toccherà più di 50 città.

Lino Strangis PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO
dal 17 al 30 giugno 2014
Palazzo Nicotera, Via Tommaso Campanella, 88048 Lamezia Terme (CZ) - 0968 207279  
Liceo Classico Francesco Fiorentino,  Via Leonardo Da Vinci, 88046 Lamezia Terme (CZ)
                                                                        0968 27295  - 
www.liceoclassicolamezia.it       

Contatti
Caterina Cuda
QUADRATUREformedarte - Via G. Garibaldi n.20, 88046 Lamezia Terme (CZ)


Veronica D'Auria 349 2304021 - veronica.dauria@gmail.com

Piero Deggiovanni "Dove va la Computer Art?"

Lino Strangis, Pensiero volante non identificato, 2014


Dove va la Computer Art?

E dove deve andare? Deve essere, se proprio deve dovere.
[…]Ma le risposte sono tuttora incerte, ambigue; anzi infinìgue.
Gianni Toti,  in “Poetronike”, n° 3, 1990

  Come lo stretto pertugio che divide/unisce le ampolle di una clessidra, l’opera complessiva di Lino Strangis condensa e rilancia decenni di sperimentazione audio-visiva dalla nascita del cinema alle sue contaminazioni con la pittura confluite poi nell’animazione. E’ storia nota, ma è bene ricapitolarne i punti salienti per evidenziarne l’evoluzione che supporta la ricerca di Strangis, fino al superamento del concetto stesso di animazione, per riportarla alle sue ragioni primeve, ovvero ad un cinema puro e contaminato al contempo. Puro per vocazione integrante forma, movimento e suono, contaminato per l’espansione verso ambiti linguistici contigui, dalla video arte, al video teatro, alla video danza. Rapidamente ricordiamo le esperienze pitto-cinetiche di Len Lye riprese da Norman McLaren, gli oggetti-forma di Hans Richter, la sinestesia tra forma, colore e suono di Oskar Fischinger. Pittura e cinema, ovvero forma, colore, e movimento a cui il suono dà ritmo ed equilibrio, definiscono da subito l’essenza delle immagini in movimento, ma è con l’avvento delle nuove tecnologie elettroniche, negli anni Sessanta, ed il passaggio dall’analogico al digitale, che la sperimentazione audio-visiva aumenta grandemente le possibilità percettive; e sarà la volta di autori come Jordan Belson o John e James Whitney, agli albori di ciò che verrà chiamata, con una certa semplificazione nominale, Computer Art, riferendosi semplicemente al dispositivo ed alle sue potenzialità grafiche, dimenticando, forse, che l’enorme differenza tra un prodotto analogico ed uno digitale, al di là dei mezzi adottati, è la luce: i supporti analogici la assorbono, quelli digitali la emanano, decretandone la qualità percettiva di fondo.  E qui, a mio avviso, risiede la grande differenza paradigmatica nella costellazione eidetica di forma, colore, movimento e suono, tra i dispositivi e i supporti; implicando con ciò una sostanziale parità tra analogico e digitale sul piano della legittimazione artistica, ma una irriducibile differenza sul piano della resa percettiva. Benché l’avvento del digitale aumenti le possibilità dell’invenzione, esso non cambia la sostanza della percezione ottica.  Potremmo a questo punto riferirci all’effetto dell’uso di sostanze allucinogene, notoriamente utilizzate da molti cineasti sperimentali nella California degli anni Sessanta, per poter illuderci che l’utilizzo di questa tecnologia psicotropa, con effetti potenzianti le percezioni naturali, possa avvicinarsi al caleidoscopio ancora meccanico di Fischinger o al “mandala” psicotropo di Belson sfondando diverse porte percettive, in realtà il loro contributo non riguarda tanto la re-definizione formale degli eventi percepiti, quanto il loro senso; e qui Gene Youngblood (1970) è piuttosto chiaro: trattasi di andare oltre la percezione per raggiungere, attraverso un gioco simbolico, una consapevolezza cosmica dell’essenza umana, comunicare senso e significato universali.

   Queste considerazioni preliminari al commento dell’opera di Lino Strangis, trovano la propria giustificazione nelle caratteristiche di fondo dell’ultimo lavoro dell’artista: Pensiero volante non identificato. In esso, infatti, si raccolgono e condensano, per rilanciarsi in nuove ed inusitate interazioni e connessioni, i paradigmi dell’audio-visione a cui abbiamo accennato e la sfera simbolica dove agiscono in background gli archetipi dell’inconscio collettivo, tema classico di molti filmmaker d’oltreoceano.  Raccolte le ascendenze e le assonanze, è tempo di identificare la peculiarità del video di Strangis e le sue divaricazioni da ciò che con un ossimoro potremmo definire la “tradizione” avanguardista. Dunque Pensiero volante non identificato non è ascrivibile nell’ambito dell’animazione, non è semplice opera grafica nel contesto della defunta Computer Art, non è nemmeno – o non soltanto – un’opera di video arte o video teatro, bensì opera aperta, o come direbbe Gianni Toti è opera infinìgua, ovvero infinitamente aperta al divenire e sufficientemente ambigua da non essere ascrivibile in un ambito certo e definitivo. Opera cognitiva quindi, con il suo carico noetico, che non riconduce al solito misticismo orientale di tanta produzione psichedelica, quanto ad una certa lucidità scientifica e sufficientemente astratta da utilizzare il gioco di simboli come tags o interfacce grafiche, allusive ad ulteriori considerazioni filosofiche. Un pensiero volante, appunto, instabile e lanciato come spirito guida attraverso il continuum spazio temporale del cosmo, secondo un ritmo e un suono, che danno ordine, cadenza e struttura al volo noetico che conduce all’uomo, alla sua essenza, rappresentata centralmente nel video di Strangis. Ma a quale umanità o a quale stadio della sua evoluzione coscienziale e cognitiva allude l’autore? Notiamo che nessuna distopia cyber o Post Human disturba il volo, il quale sembra piuttosto foriero di una nuova proposizione universale. Sembra cioè indicare ed auspicare, un percorso evolutivo che conduca a ciò che Teilhard de Chardin indicava come superamento dell’umanesimo classico in una nuova forma di sincretismo teologico-scientifico che maggiormente si avvicini alle necessità dello spirito, libero e non identificabile se non nella sovrastruttura del possibile.

Piero Deggiovanni



Lino Strangis Pensiero Volante non Identificato (soundtracks parte 1)



Questa è la prima selezione del versante musicale del progetto denominato PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO (ideato e realizzato in tutte le sue parti dall'artista Lino Strangis) che va a sviluppare diverse direzioni di ricerca artistica in uno show/operazione artistica itinerante (anche sulla rete internet) ed inteso come work in progress di cui ancora non è stata decisa la data di fine lavorazione.  "Alcune di queste tracce audio sono state realizzate insieme o nel contesto di opere audiovisive di ricerca  (mie e a volte di anche di altri) e successivamente mi sono accorto che potevano funzionare anche indipendentemente dalle mie immagini; altre invece sono realizzazioni esclusivamente sonore... Nella maggior parte dei casi si tratta di improvvisazioni multitraccia (raramente e poco ritoccate dopo le private performance in cui hanno preso vita) realizzate nel mio piccolo studio casalingo nel corso di questi ultimi 10 anni. Questi e molti altri suoni sono fuoriusciti da me in modo assolutamente fluido e immediato grazie a un computer, una tastiera midi, un software di registrazione multitraccia e una grande concentrazione verso la ricerca di ambienti e drammaturgie sonore sempre in mutazione.Questa non è che la punta dell'iceberg!)" (L.Strangis). Questa musica o meglio questa opera di suono, è fruibile (gratuitamente) solo su questa pagina internet per preciso volere dell'autore, che intende questa pubblicazione come un intervento telematico facente parte della opera/azione dal titolo PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO. (Roma 2014)

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This is the first selection of the music side project called  UNIDENTIFIED FLYING THOUGHT (designed and produced in all its parts by the artist Lino Strangis ) going to develop different directions of artistic research in a show / itinerant artistic operation ( also on the network Internet ) and intended as a work in progress which has not yet been decided on the date of Completion . " Some of these audio tracks were made together or in the context of audiovisual research ( mine and sometimes even more) and then I realized that they could work independently from my images , while others are exclusively sound works ... in most cases, these multitrack improvisations  ( and rarely retouched after the little private performance in which they took life) realized in my little home studio over the course of the past 10 years. these and many other sounds have escaped from me so absolutely smooth and immediate , thanks to a computer, a midi keyboard , a multi-track recorder and a large concentration towards research environments and sound dramas always in mutations. This is only the tip of the iceberg ! ) " ( L.Strangis ) . This sound of this work , it is usable (for free) only on this web page for specific wishes of the author, who intends this publication as an telematic intervention part of the work / action entitled  UNIDENTIFIED FLYING THOUGHT.

Video-scultura interattiva parte del progetto PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO dell'artista Lino Strangis


Lino Strangis - Pensiero Volante non identificato (composizione n.1) Stampa su pvc (1mx1,5m)